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Alberto Tomè

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CERVICALGIE POSTURALI

E’ sempre più frequente la così detta sindrome “TEXT NECK” o CERVICALGIA DA MESSAGGIO.

Quali sono le cause?

La causa è la postura in flessione cervicale mantenuta per lunghi periodi, che spesso viene assunta durante l’utilizzo di cellulari o tablet, ma può essere assunta anche al pc o quando si guarda la TV sdraiati sul divano. Il sovraccarico delle articolazioni del tratto cervicale aumenta proporzionalmente alla quantità di flessione anteriore del collo e al tempo di mantenimento della posizione scorretta.

Ormai lo smartphone è diventato uno strumento di svago per staccare dallo studio o dal lavoro e spesso ci si trova “quasi involontariamente” ad aprire le app senza nemmeno accorgercene alla ricerca di qualche minuto di sollievo. Un famoso documentario Netflix “The Social Dilemma” spiega come siano programmati gli stessi social per tenerci il più possibile incollati allo smartphone.

Una considerazione va fatta in merito all’ultimo anno trascorso in conseguenza del fenomeno Covid-19, dove le necessarie misure restrittive per le attività sociali, culturali e sportive per limitare la diffusione dell’epidemia, l’introduzione dello smart-working o tele-lavoro e della didattica a distanza, hanno contribuito ad un incremento considerevole delle ore passate di fronte ad uno schermo del pc, tablet o cellulare (come riportato nell’ultimo report di audiweb.it del mese di Novembre 2020)

 

 

Quali sono i sintomi?

I sintomi vanno da dolori a livello cervico-dorsale, che possono irradiarsi alle spalle, o lungo tutto l’arto superiore anche accompagnati da formicolio (cervico-brachialgie), o al capo con cefalee o emicranie muscolo-tensive.

La sintomatologia può includere anche disturbi dell’apparato gastro-enterico (nausea, vomito, alterazioni dell’alvo come stipsi o diarrea), funzioni regolate dal X nervo cranico (n. vago) che esce dal forame lacero posteriore dell’occipite, attraversa la regione del collo prima di entrare a livello toracico e raggiungere l’addome.

Altra perturbazione non meno importante avviene a livello della corretta dinamica respiratoria alla quale vi si possono imputare varie cause: una perturbazione del nervo frenico che innerva il muscolo diaframma e fuoriesce dai livelli cervicali C3-C4-C5, attraversa la regione del collo prima di entrare nel torace e che può quindi essere disturbato dalle strutture mio-fasciali del collo, mantenute in accorciamento per la posizione in flessione.

Il mantenimento di una postura in flessione del collo inoltre influisce sulla cifosi dorsale aumentandola e sulla posizione della gabbia toracica limitandone la mobilità, per cui il diaframma non avrà una dinamica “normale” nella respirazione.

Come prevenire?

La prima cosa da fare è modificare la postura assunta: In primis a livello cervicale, tenendo il dispositivo sollevato ed allineato agli occhi, in modo da osservare lo schermo con il capo in una posizione verticale e non china in avanti.

Se seduti, utilizzare sedie di altezza adeguata alla vostra altezza, gli angoli tronco/cosce e cosce/gambe devono essere di 90°, e il sedere va mantenuto appoggiato al fondo dello schienale. (allegare immagine)

Sarebbe bene anche ridurre i tempi di utilizzo dello smartphone o perlomeno interrompere l’attività almeno ogni 15 minuti. Per le telefonate di lunga durata si consiglia l’uso di auricolari o del vivavoce e evitare di tenere il telefono tra spalla e orecchio; per i lunghi messaggi si consiglia la registrazione di messaggi vocali.

Evitare di guardare la TV o, peggio ancora, di utilizzare il cellulare sdraiati sul divano/letto con la testa in flessione anteriore.

Monitorare il tempo passato allo smartphone può essere un valido strumento per prendere coscienza dell’entità del problema (sopra le 3 ore giornaliere è già da considerarsi dipendenza), e per questo su quasi tutti i modelli di smartphone sono presenti apposite app di monitoraggio del tempo trascorso al telefono durante la giornata.

Un altro accorgimento può essere eliminare le notifiche dei social sul telefono, sono infatti da considerarsi “trappole” che fanno leva sulla nostra curiosità, rendendo morboso il nostro rapporto con il telefono.

Come curare?

La Rieducazione Posturale è sicuramente un punto focale per la cura di molte sindromi dell’apparato locomotore e in particolare quando si assumono vizi posturali, come descritto in questo articolo sul “text neck”.Tuttavia non è sufficiente correggere la propria postura volontariamente e inoltre è facile cadere nell’errore di credere in una falsa immagine di postura ideale.

Una buona parte dei lettori si sarà sentita dire almeno una volta nella vita “raddrizzati”, “tira indietro le spalle”, “butta in fuori il petto”, “alza lo sguardo”, stimolandoci ad assumere una postura stile militaresco.

La postura appena descritta attiva la catena muscolare Postero-Mediana (PM), un gruppo di muscoli che ci ha permesso di passare dalla stazione quadrupedica alla stazione eretta, ma come tutte le catene se stimolata in eccesso finisce per ingabbiare il corpo, limitandone la mobilità in vari e specifici distretti e favorendo l’insorgenza di determinate patologie.

Secondo il metodo GDS, il vero segreto consiste nella penta-regolazione ovvero nell’equilibrio tra le cinque catene muscolari descritte dal metodo. Il corpo, per poter muoversi in armonia e in economia, deve avere un equilibrio tra la muscolatura, e nessuna catena muscolare deve predominare sulle altre, altrimenti finirebbe per limitare fino anche a bloccare una o più specifiche articolazioni.

Per rimettere in equilibrio le proprie catene muscolari è necessario un trattamento manuale specifico sulla muscolatura “rigida o accorciata”.

La sintomatologia del “text neck”, conseguente all’assunzione di vizi posturali errati, non è generalizzata ma varia a seconda delle peculiarità strutturali del soggetto, in quanto responsabili di una predisposizione alla sollecitazione di strutture anatomiche specifiche.Rivolgersi a un fisioterapista specializzato nel metodo GDS aiuta a risolvere la sintomatologia scatenata dalla sindrome “text neck” e permette un riequilibrio posturale globale e specifico per il soggetto.